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Liberalizzazioni orari, la Fisascat Cisl critica aspramente le aperture commerciali senza regole

La Fisascat Cisl, in riferimento alla legge sulle liberalizzazione degli orari commerciali commenta negativamente la liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali in vigore dal 1° gennaio 2012. Crediamo fortemente che il via libera del provvedimento non avrà gli auspicati effetti sull’aumento dei consumi, del Pil e dell’occupazione e specialmente sul nostro territorio dove la crisi ha prodotto negli ultimi tre anni oltre centododicimila disoccupati “Uno su Tre non lavora” e per le Aziende la richiesta di ammortizzatori sociali ormai è diventata una consuetudine quotidiana.

Siamo convinti che l’applicazione della nuova norma avrà pesanti ripercussioni proprio sui lavoratori e sulle lavoratrici dei settori già polverizzati del terziario, che si troveranno a fare fronte alle nuove richieste del mercato in carenza di servizi pubblici che sostengano le necessità delle famiglie, già penalizzate dalla crisi e dagli effetti della manovra varata dal Governo.

Taranto avrebbe bisogno, prima di parlare di liberalizzazioni degli orari commerciali, di provvedimenti specifici con operazione di marketing cittadino e territoriale, peraltro determinati dall’intesa tra Amministrazione Comunale, Confcommercio, Confesercenti, Grande Distribuzione, Confcooperative, Associazioni dei Consumatori, Organizzazioni Sindacali atta a rilanciare il Turismo, il rilancio promozionale della città sostenuta dall’idea di accogliere visitatori/turisti tutti i giorni, che significherebbe lavoro per tutti i settori del Terziario, Commercio e Turismo.

Taranto deve prendere atto che si può contemporaneamente essere una realtà industriale ecocompatibile accogliendo la grande media e piccola industria che senza eufemismi produce ricchezza e lavoro e realtà Turistica sfruttando le nostre ricchezze naturali e storiche che al contempo sarebbero al pari per produzione di ricchezza e lavoro.

I contratti nazionali sottoscritti nell’anno appena concluso, quello del Turismo e il Terziario, quello della Distribuzione e dei Servizi e quelli recentemente rinnovati delle Cooperative sociali e della Distribuzione cooperativa, demandano al livello territoriale le materie attinenti al mercato del lavoro, comprese le aperture in deroga, l’organizzazione e l’orario del lavoro, in quanto si dovrà tener conto delle peculiarità territoriali e delle esigenze del mercato del lavoro locale nel rispetto dei diritti-doveri dei lavoratori del settore.

Ora più che mai è urgente che il Comune di Taranto non si tiri indietro bensì da attore sugli orari e deroghe avvii un confronto che coinvolga Parti Sociali, Datoriali ed Istituzioni aprendo al confronto decentrato che dovrà assegnare in tal senso un ruolo decisivo proprio alla contrattazione territoriale. Questa va ripristinata immediatamente se si vogliono efficacemente governare i cambiamenti in atto e renderli funzionali alla ripresa occupazionale giungere, quindi, ad un accordo che sancisca regole ben definite.

Antonio Arcadio – segretario generale

 

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