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Manifestazione d’interesse Ilva, spunta una cordata italiana

Sulla notizia di possibili manifestazioni di interesse relative all’ Ilva di Taranto anche di una cordata italiana composta da più soggetti – il segretario generale della Fim Cisl Marco Bentivogli, intervenendo a Rainews, dichiara: bisogna cambiare passo sulle varie fantomatiche cordate viste fin qui e dopo un anno perso dietro alla demenziale nazionalizzazione su cui come Fim in modo solitario e isolato avevamo detto che era non solo inutile, ma dannosa.
Per il leader della Fim, serve riportare l’Ilva al più presto nelle mani a un soggetto industriale siderurgico, che sia plurale, ma basta a cordate in cui si cerca uno che mette i soldi a cui agganciarsi per spartirsi le spoglie dell’Ilva, servono investitori che pensino al futuro dell’Ilva e non a se stessi”.
Dall’uscita Bondi non si è fatto sul serio, si sono è cambiati troppe volte piani, ora bisogna recuperare il tempo perduto su ambientalizzazione e soprattutto sul rilancio industriale e riqualificazione.
Sull’ipotesi di spezzatino, Bentivogli è chiaro: “risponde solo alle necessità di quei soggetti siderurgici stranieri e italiani che voglio la scomparsa dell’Ilva di Taranto, un impianto come quello tarantino il più grande d’Europa funziona solo sopra gli 8 milioni di tonnellate, andare sotto quella soglia significa chiudere via via lo stabilimento, per questo sottolinea Bentivogli – il governo dopo la pubblicazione del bando per la ricerca degli acquirenti, deve sgombrare il campo dentro questi potenziali acquirenti singoli o cordate e garantire due aspetti: che il piano di Ambientalizzazione scritto chiaramente nell’Aia e la difesa dell’occupazione, non solo di Taranto, Genova, Novi Ligure, ma anche di quella occupazione legata allo stabilimento di Taranto che è uno stabilimento di carattere mondiale e rappresenta molto di più di un normale stabilimento siderurgico, difendere la sua prospettiva sottolinea Bentivogli è fondamentale per la sovranità industriale del nostro Paese”.

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