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Matera: Inaugurazione del monumento ai caduti dell’Arma dei Carabinieri

Nel pomeriggio del 6 settembre a Matera è stato inaugurato un monumento in ricordo dei Caduti dell’Arma dei Carabinieri che nei suoi 209 anni di storia hanno sacrificato la loro vita per l’unità e la libertà del Paese e contro la criminalità comune ed organizzata, come anche nella lotta al terrorismo interno ed internazionale.

L’iniziativa del locale Comando Provinciale dell’Arma, che ha avuto sin da subito il pieno sostegno del Comune e della Provincia di Matera, ha portato alla posa di una scultura in bronzo rappresentante una granata con fiamma, simbolo dell’Arma dei Carabinieri, installata su un basamento in calcarenite di Matera, realizzata dal noto scultore materano Maestro Raffaele Pentasuglia, già autore di altri importanti monumenti in bronzo nella città di Matera e in altri luoghi del territorio nazionale. Il monumento, collocato nella rotonda di Via Dante prospiciente la caserma “M.O.V.M. Magg. Rocco Lazazzera” sede del Comando Provinciale dei Carabinieri, è rivolta in direzione del centro della città di Matera, capoluogo di provincia, verso i luoghi ove i Carabinieri si sono distinti durante la Resistenza nell’opera di liberazione dal nemico, ed idealmente la città guarda i Carabinieri caduti e rende loro i suoi onori.

A Matera fu proprio un Capitano dei Carabinieri, Giuseppe Cozzella, che supportato dal Caporale Giuseppe Vassalli e dal Geniere Giuseppe Zaffarini diede inizio il 21 settembre 1943 all’insurrezione del popolo materano contro il nazifascismo. Nel tardo pomeriggio di quel giorno due soldati di un reparto nazista in ritirata si abbandonarono, armi alla mano, ad atti di violenza e alla rapina in danno di cittadini indifesi e di negozianti. Il Capitano Giuseppe Cozzella si recò con i due militari presso un’oreficeria all’epoca presente in Via San Biagio mentre veniva depredata dai due facinorosi tedeschi e, dopo aver incitato i presenti alla lotta, affrontò i nazisti con decisione in un violento scontro a fuoco al termine del quale questi ultimi rimasero uccisi. Il Capitano, seppur gravemente ferito, presagendo l’imminente reazione nemica, rientrò al comando per impartire ordini di apprestare a difesa la caserma e l’intero quartiere di San Biagio, tentando poi, nonostante le ferite da arma da fuoco subite, di raggiungere il proprio posto di comando. Tuttavia, fatto segno di nutrito fuoco di fucileria, riparava in un caseggiato di via San Biagio, incitando coraggiosamente la popolazione del rione alla resistenza. Le sue azioni costituirono la scintilla dell’insurrezione dei materani e portarono ad una resistenza che ebbe esito pienamente favorevole, liberando la popolazione dall’oppressione nemica.

Di tale atto di ribellione dei materani, la cui reazione da parte dei tedeschi costò l’uccisione di 26 persone, di cui 18 civili e 8 militari e mutò le sorti di Matera, prima città del Mezzogiorno a insorgere contro l’invasore, e conseguentemente di tutta la sua provincia, quest’anno ricorre l’ottantesimo anniversario.

Tutto ciò valse all’eroico Capitano dei Carabinieri la Medaglia d’Argento al Valor Militare ed alla città di Matera la concessione della Medaglia d’Argento al Valor Militare, conferita il 21 settembre 1966 dal Ministro della Difesa, e poi della Medaglia d’Oro al Valor Civile, conferita il 17 novembre 2016 dal Presidente della Repubblica. Nel contesto della lotta all’oppressione nazifascista l’Arma dei Carabinieri ha fornito un altissimo contributo di sangue con i suoi 2.735 Caduti, 6.521 feriti e oltre 5.000 deportati, e diede un impulso rilevante alla lotta contro le forze nemiche, contraddistinguendosi con l’eroica iniziativa di singoli che colpirono non soltanto l’opinione pubblica ma gli stessi avversari, come accaduto nel caso esemplare di Matera. Un così alto tributo di sangue, nel corso dell’ultimo conflitto mondiale e della Resistenza, ha avuto a livello nazionale i seguenti riconoscimenti:

–        alla Bandiera dell’Arma: 1 Medaglia d’Oro al Valor Militare;

–        ad Ufficiali, Sottufficiali, Appuntati e Carabinieri:

  • 2 Croci di Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia;
  • 32 Medaglie d’Oro al Valor Militare;
  • 122 Medaglie d’Argento al Valor Militare;
  • 208 Medaglie di Bronzo al Valor Militare;
  • 354 Croci di Guerra al Valor Militare.

Il monumento non è dedicato soltanto ai Caduti dell’Arma dell’ultimo conflitto mondiale, ma a tutti quelli che hanno per senso del dovere sacrificato la loro vita in ogni ambito d’intervento dei Carabinieri. Il Comune e la Provincia di Matera, su proposta del Comando Provinciale Carabinieri di Matera, hanno inteso rendere questo particolare tributo quale concreto segno di riconoscenza al sacrificio ed al valore dei Carabinieri che hanno contribuito alla salvaguardia delle libere Istituzioni anche durante il terrorismo e nella lotta alla criminalità comune e organizzata, senza dimenticare il sacrificio dei militari dell’Arma caduti nel corso di tante missioni internazionali di pace svolte in territorio estero negli ultimi decenni.

E quindi, dopo la concessione nel 2019 della cittadinanza onoraria di Matera all’Arma dei Carabinieri “per l’alto senso del dovere e della fedeltà dimostrati a favore dello Stato e delle sue Istituzioni e per la costante presenza e sostegno al fianco degli Enti locali, per il contributo e gli interventi di prevenzione, repressione e controllo del territorio per la difesa e sicurezza dei cittadini e dell’intera comunità di Matera”, con la scopertura e l’inaugurazione odierna del monumento ai Caduti si vuole omaggiare la figura di tali splendide figure di militari con la realizzazione di un luogo della memoria collettiva che, per mezzo dell’arte, ispiri nuove forme di impegno sociale per le generazioni presenti e future attraverso l’esempio di uomini che hanno concretizzato i concetti di senso del dovere e di amor di Patria, nonché l’impegno quotidiano che i Carabinieri hanno continuato a fornire anche con l’avvento della Repubblica durante l’imprescindibile servizio alla popolazione materana, realizzato soprattutto mediante i servizi di controllo del territorio con la materiale esplicazione del concetto di “prossimità” sia nel capoluogo che in tutta la provincia.

La manifestazione, presieduta dal Comandante Provinciale, Colonnello Nicola Roberto Lerario, si è svolta con la partecipazione di Autorità religiose, civili e militari locali e dei Sindaci della provincia di Matera, nonché della Fanfara del 10° Reggimento Carabinieri “Campania” di Napoli. Hanno altresì partecipato i parenti di Caduti dell’Arma lucani: i signori Michele e Carmela Rosa Fezzuoglio, genitori del Carabiniere Scelto Medaglia d’Oro al Valor Militare “alla memoria” Donato Fezzuoglio, caduto in servizio nel corso di una rapina a mano armata il 30 gennaio 2006 in Umbertide (PG); la signora Maria Gaetana Pisani, vedova del Carabiniere Claudio Pezzuto, insignito di Medaglia d’Oro al Valor Militare “alla memoria”, caduto in servizio ad opera di affiliati ad organizzazione camorristica in Pontecagnano Faiano (SA) il 12 febbraio 1992; il Luogotenente Angelo Domenico Merlino ed il Brigadiere Rocco Merlino, fratelli del Sottotenente Filippo Merlino, insignito di Croce d’Onore alle vittime di atti di terrorismo o di atti ostili impegnate in operazioni militari e civili all’estero “alla memoria”, vittima dell’attacco terroristico al contingente militare italiano di Nassiriya (Iraq) il 12 novembre 2003.

Prendendo la parola il Prefetto ha ricordato la figura del primo caduto del Corpo dei Carabinieri Reali, il Car. Giovanni Boccaccio nel 1815, nonché i tanti Carabinieri rimasti uccisi nella lotta al terrorismo ed alla criminalità organizzata. Il Sindaco di Matera ha sottolineato il legame tra la realizzazione del monumento e le celebrazioni per l’80° anniversario dell’Eccidio di Matera, con l’atto di eroismo del Cap. Cozzella, ringraziando i Carabinieri di Matera per il loro gesto di affetto verso la Città. Il Presidente della Provincia si è soffermato sui valori alla base dell’operato dei Carabinieri, quelli di pace, giustizia e democrazia, e le difficili fasi della vita del Paese che si sono trovati ad affrontare, dalle due guerre mondiali alla Resistenza, alla lotta al terrorismo interno, al traffico di droga ed alle operazioni di pace nel mondo.

Durante la sua allocuzione il Colonnello Lerario ha descritto la genesi della realizzazione del monumento, avviata dopo la notizia dell’ennesimo Caduto dell’Arma nella persona del Maresciallo Filippo Salvi, deceduto anni addietro nel corso della ricerca del latitante – poi arrestato dall’Arma nel gennaio scorso – Matteo Messina Denaro. Il Comandante Provinciale ha ricordato il significato per l’Arma di Caduto sul dovere, ringraziando i parenti dei Caduti lucani intervenuti, e successivamente ha ringraziato anche coloro i quali hanno permesso la materiale realizzazione dell’opera, il Sindaco di Matera dott. Domenico Bennardi, il Presidente della Provincia di Matera avv. Piero Marrese, l’assessore alla Cultura del Comune di Matera – che ha seguito passo per passo l’iter dell’edificazione del monumento – prof.ssa Tiziana D’Oppido, e lo scultore Raffaele Pentasuglia, che è stato in grado d’interpretare alla perfezione l’intento dei committenti, oltre alle imprese che hanno realizzato il basamento, l’impianto d’illuminazione del monumento e la nuova aiuola con siepe all’interno della rotonda in cui il monumento ha sede.

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