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Quaranta denunce per maltrattamento di animali. Tra gli indagati anche un veterinario materano

Si chiama “Crudelia De Mon” l’operazione diretta dalla Procura di Ancona ed eseguita dai Carabinieri Forestali che, dopo due anni di indagini serrate, ha portato a 29 denunce verso altrettanti allevatori di cani di razze pregiate, tra cui pittbull, dogo argentino, cane corso, residenti in nove regioni italiane e 11 medici veterinari denunciati a vario titolo per maltrattamento, falso in atto pubblico, traffico illecito di animali da compagnia, abusivo esercizio della professione veterinaria, uso di atto falso. Nei 59 documenti falsi attribuiti a 6 veterinari – tra cui Ancona, Napoli, e Viterbo – ve ne sarebbe anche uno di Matera.
Dalla ricostruzione dei Carabinieri Forestali è emerso che 16 allevatori di cani e 4 veterinari sono coinvolti in 52 amputazioni illegali di orecchie e coda, avvenute tra il 2017 e il 2019, alcuni in base a certificati falsi (vietati dalla Convenzione europea del 1987), effettuati per conferire un aspetto più aggressivo agli animali e renderli così più appetibili agli acquirenti stranieri, in Paesi nei quali il taglio di orecchie e coda non è consentito.
Tra le 40 denunce c’è anche quella nei confronti di un trasportatore e di un allevatore, residenti entrambi a Bari, ed accusati invece di aver falsificato, in concorso con altri allevatori e veterinari, i documenti per esportare 30 cani (corso, bassotto, mastino napoletano) verso gli Stati Uniti e di aver importato sempre dall’America cinque cani (american pittbull terrier, bulldog, golden retriever) con documenti falsi, sotto i tre mesi di età e senza vaccinazione antirabbica, così configurando il delitto di traffico illecito di animali da compagnia.

 

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