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Raccolta firme nel Tarantino per chiedere l’annesione della provincia alla Regione Basilicata

La data è quella di venerdì 19 gennaio. L’atto, firmato dal presidente della Provincia di Taranto, Martino Tamburrano, dà il via alla “procedura referendaria, su iniziativa del Comitato promotore ‘Taranto futura’ in materia di separazione del territorio della provincia di Taranto dalla Regione Puglia ed annessione alla Regione Basilicata”.
Fautore dell’iniziativa è l’avvocato Nicola Russo, tra i firmatari del referendum sulla chiusura dell’Ilva, battuto dai No nel 2013, che ora si spinge più in alto con la proposta di annettere l’intera provincia tarantina alla Basilicata, facendo, di fatto, Taranto il terzo capoluogo lucano. Il quesito a cui dovrebbero rispondere i residenti della provincia di Taranto è questo: “Volete che il territorio della Provincia di Taranto sia separato dalla Regione Puglia per entrare a far parte della Regione Basilicata?”. L’istanza presentata dal comitato promotore a novembre del 2016, è stata esaminata mercoledì 17 gennaio dal segretario generale dell’Amministrazione provinciale di Taranto, che l’ha validata trasmettendola alla presidenza per le determinazioni di sua competenza.
La disposizione firmata da Tamburrano autorizza la raccolta delle 15000 firme necessarie per la presentazione della proposta referendaria. La petizione partirà il prossimo 10 febbraio ed interesserà tutti i comuni dell’area jonica le cui amministrazioni locali dovranno collaborare istituzionalmente mettendo a disposizione le proprie strutture comunali. Per la validità del referendum occorrerà raggiungere un quorum di votanti almeno del 30% degli elettori. Vince chi otterrà un parere in più. In caso di vittoria del Sì all’annessione alla Basilicata, tale parere non sarà vincolante, e partiranno una serie di passaggi istituzionali complicatissimi che si concluderanno con il decreto del presidente della Repubblica che su proposta del Consiglio dei ministri indirà il referendum vero e proprio per la cui validità occorrerà che si esprima la maggioranza dei votanti.
La stessa cosa si dovrà fare nella Regione Basilicata che dovrà accogliere l’annessione. Da via Verrastro, sul tema, non c’è ancora nessun segnale, se non qualche notizia diffusa dalla stampa locale con i primi timidi pareri espressi sui social. Ed è qui che nasce la polemica tra chi vorrebbe Taranto come capoluogo della regione Basilicata e chi, invece, alza le barricate attorno a Potenza

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