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Rinvenuto a Nardò laboratorio clandestino per la manomissione dei sistemi operativi di telefoni cellulari e tablet

Gli agenti della Polizia Locale di Nardò, coadiuvati dagli agenti della Polizia di Stato del locale commissariato, hanno individuato un laboratorio clandestino attrezzato per la manomissione dei sistemi operativi di telefoni cellulari e tablet. Denunciato un 30enne del posto, incensurato, esperto di tecnologia; nella sua abitazione è stato ritrovato un vasto repertorio di apparecchiature multimediali. Assieme a lui denunciato anche un uomo di 40 anni, di Leverano, già noto alle forze dell’ordine.

L’indagine ha avuto origine da un furto avvenuto a Polignano a Mare qualche mese fa ai danni di due turisti australiani in vacanza in Puglia, ai quali sono stati sottratti carte di credito, passaporti e due iPhone. Un funzionario dell’ambasciata d’Australia a Roma, allertata dai due turisti, è riuscito, tramite l’app “trova il mio iPhone”, a localizzare i due cellulari proprio a Nardò, procedendo immediatamente ad allertare il Comando di Polizia Locale e quello della Polizia di Stato. La successiva verifica della provenienza del segnale GPS ha portato gli agenti ad individuare l’abitazione del 30enne, ed alla perquisizione domiciliare. All’interno della sua camera l’uomo provvedeva a smontare e manomettere i sistemi operativi di telefoni cellulari e tablet. Gli agenti hanno rinvenuto gli smartphone dei turisti australiani ed un’altra cinquantina di cellulari di dubbia provenienza, oltre a numerosi tablet (quindi, iPhone, iPad, pc e MacBook). Al termine di un breve approfondimento di indagine, si è proceduto al sequestro di tutto il materiale e alla denuncia per il reato di ricettazione nei confronti sia di L. T. che dell’altra persona.

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