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Sanità in Basilicata allo sbando, la nota di Cifarelli

Il fenomeno della migrazione sanitaria coinvolge, ogni anno, quasi un milione d’italiani. Essa riguarda prevalentemente le regioni del Sud con la Basilicata che negli ultimi anni fà segnare il dato peggiore di tutte: la Basilicata è tra le regioni che spendono di più per i pazienti che scappano a curarsi fuori e registra le peggiori performance nel triennio 2020/2022. E’ quanto emerge dai dati pubblicati dalla importante rivista di settore quotidianosanità.it, dichiara il capogruppo PD in Consiglio regionale, Roberto Cifarelli.

L’andamento della spesa per la migrazione sanitaria, vale a dire il saldo tra mobilità attiva e passiva, in Basilicata è cresciuta a dismisura passando da -42 milioni del 2020 ai -69 mln del 2022; ciò segnala una evidente sfiducia dei cittadini lucani nella sanità di Basilicata, frutto di scellerate scelte compiute in questi anni, continua Roberto Cifarelli. La spesa sanitaria fuori regione pesa su ogni cittadino della Basilicata circa 125 euro ad abitante, secondi solo alla Calabria alla quale ci stiamo avvicinando paurosamente, e a gran lunga distanza dalle altre regioni del Sud che segnano una spesa pro capite all’incirca di 45 euro per abitante.

La principale causa di tutto questo risiede nell’aver voluto attuare uno spoil system senza scrupoli del management della sanità, ricorrendo ad amministratori/fenomeni di fuori regione selezionati dal Presidente Bardi per ingraziarsi le benevolenze di amici di partito a Roma riducendo così la sanità lucana a quello che vediamo. Con una battuta possiamo dire che ormai funziona solo il CUP che chiama le persone per rimandare le visite, già ampiamente in ritardo e riprogrammate, ad altra data spingendole così ad andare fuori regione.

Esempio concreto è dato dall’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera che dall’essere punto di riferimento per l’intera area murgiana segnando dati di migrazione positiva, ovvero che da fuori venivano da noi per curarsi, oggi assistiamo ad una migrazione incredibile verso strutture sanitarie pugliesi e del nord.

Tuttavia, continua l’esponente del Partito Democratico, che la questione sanità rappresenti la cartina al tornasole del fallimento del cosiddetto “governo del cambiamento” del Presidente Bardi e della maggioranza di centrodestra lo fanno rilevare gli stessi partiti del centrodestra tanto da chiedere a Bardi un passo indietro.

Ultimo esempio di malgoverno della Sanità in Basilicata riguarda l’annosa vertenza delle strutture private accreditate che poteva e doveva essere d’ausilio al miglioramento delle prestazioni. In più di un anno il Presidente Bardi e l’assessore al ramo non sono stati in grado di risolvere nemmeno l’ordinaria amministrazione: questione che verrà approfondita nel prossimo Consiglio regionale straordinario chiesto dai gruppi di minoranza.

Siamo arrivati al suono della campanella e del nuovo piano sanitario regionale non c’è traccia e riteniamo che mai ve ne sarà.

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