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Slow food premia un ristorante di Rotondella

“Mangiare bene, accoglienza, convivialità”. E’così che “Osterie d’Italia”, la guida di Slow Food giunta alla sua ventesima edizione, curata da Paola Gho, sceglie i locali (circa 1700 su tutto il territorio nazionale con schede disposte sulle 900 pagine della versione cartacea) da far conoscere ad un pubblico sempre più numeroso ed interessato a scoprire piccole e lontane nicchie di sapori.
Con queste motivazioni, la “Chiocciola” (l’ambito riconoscimento di Slow food che quest’anno ha premiato 226 locali, dei quali 9 in Basilicata) è stata assegnata al ristorante “La Mangiatoia” di Rotondella, anche se i titolari preferiscono chiamarla ‘osteria’. Il premio è stato consegnato a Giuseppe Lippo che gestisce di fatto il locale (è anche consigliere del PDL al Comune di Rotondella) lo scorso 25 ottobre, nel corso della manifestazione organizzata da Slow Food nell’ambito del “Salone del gusto” di Torino.
“Il locale, a gestione familiare, è disposto su due piani: sotto trova spazio una pizzeria-enoteca dove oltre pizze è possibile accompagnare salumi e formaggi con un buon bicchiere di vino; al primo piano c’è invece la trattoria, della cucina si occupa la signora Cosima. Cosima non ha mai frequentato corsi o scuole: seguendo la sua indole naturale prepara per gli avventori della Mangiatoia le stesse ricette destinate ai componenti del proprio nucleo familiare. Di recente l’affianca in cucina il figlio Giuseppe che pare avere ereditato oltre che la passione anche l’abilità”:così viene descritto il locale in “Osterie d’Italia”.  Prima di dare vita alla “Mangiatoia”, il padre Antonio aveva  rilevato nel 1965 un “bar-cantina” (in Via Roma) e poi ricavato, nel 1967, in un’attigua sala, una piccola pizzeria, l’unica presente a Rotondella in quegli anni, e dove i vari artisti che tenevano spettacoli a Rotondella nel periodo estivo, apponevano sul vecchio intonaco i loro autografi.  Una storia familiare, quindi, fatta di passione e di sacrifici. “La Mangiatoia”, inaugurata il 5 gennaio del 1990, ha trovato la sede ideale in un vecchio palazzo appartenuto alla famiglia Bavila (presente a Rotondella dal ‘600), situato nel centro storico, acquistato e ristrutturato dai Lippo, e dove lo scrittore Gigi Giannotti aveva iniziato ad ambientare una storia accaduta realmente nel tardo ‘800, tutt’ora inedita, che raccontava dell’amore nato tra un medico di Nova Siri e una ragazza rotondellese.
Con il passare degli anni “La Mangiatoia” ha consolidato quelle caratteristiche alla base dell’attuale successo. Il locale è presente anche in altre guide, come “Trattorie d’Italia”, “La Gola in tasca”, “L’Italia del Gambero Rosso”, “Mangiare Rozzo”, “I Ristoranti del Sole 24 Ore” e la tedesca “Kalabrien Basilikata” di Peter Hamann, ecc.
Soddisfazione per l’ambito riconoscimento è stata espressa dall’Amministrazione comunale.

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