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Strade, in mancanza di risorse aguzzare l’ingegno

“Lo sforzo che profonde la provincia di Potenza nel mantenimento in sicurezza delle strade è lodevole, anche in relazione alle dichiarazioni che l’Assessore Valuzzi fa per difendersi dalle accuse di incuria e cattiva conservazione di alcune arterie viarie provinciali”. E’ quanto dichiara il Consigliere Regionale e Capogruppo in regione del MPA Francesco Mollica. “Quando le risorse sono scarse – continua Mollica – bisogna necessariamente aguzzare l’ingegno e cercare modalità che consentano la migliore funzianabilità facendo i conti con le poche risorse in campo. L’ammaloramento della viabilità, soprattutto in tratti come quelli accusati, la SP 10 – IV Tronco, ma si potrebbero citare anche gli altri tratti della stessa strada, per non parlare della ex SS 168, della SP 18, per continuare con la SP Inforchia-S. Ilario o della SP 219, è dovuto al cattivo mantenimento delle cunette e dello scorrimento delle acque meteoriche che sempre più, cominciando da ieri sera, hanno manifestato i propri effetti devastanti. Mi viene da consigliare che a volte i detti di saggezza popolare hanno un valore: ‘Vale più una pensata che una fatigata’.

Che cosa significa questo motto applicato alla pratica delle strade? Se vi fosse un pò di attenzione in più nel ripristinare le cunette e nel far rispettare quanto la norma stabilisce in relazione alla viabilità sulla coltivazione e mantenimento dei terreni a ridosso delle strade (buone pratiche di agricoltura), applicando penali a chi non si adegua da reinvestire per il mantenimento delle stesse strade, la viabilità sarebbe certamente migliore e le strade necessiterebbero di un ciclo di manutenzione ordinaria più lungo.

Gli operai addetti alle Vie blu (di competenza provinciale) possono, anche con la loro attività, procedere al ripristino delle cunette e quindi allo scorrimento delle acque meteoriche, facendo diventare produttivo il loro lavoro ed evitando che l’acqua, che è la causa maggiore del dissesto del manto stradale e del peggioramento del dissesto idrogeologico, sia del tutto libera di invadere le strade. Peraltro i rischi di dissesto e di situazioni come quelle verificatesi ieri, sicuramente potrebbero ripetersi considerata la siccità e gli incendi che hanno compromesso lo stato dei terreni e la previsione di altri temporali.

Inoltre anche gli agricoltori dovrebbero rispettare le norme che vietano di lavorare il terreno fino al ciglio della strada, in modo da evitare, come successo ieri, che le acque portino sulle strade fango e pietre. La sicurezza delle strade va garantita anche cercando di attuare un piano di intervento tempestivo, a cui potrebbero e dovrebbero partecipare le stesse ditte che stanno effettuano i lavori, a cui andrebbero affidati i tratti adiacenti ai lavori, inserendo tale previsione nei contratti a seguito delle gare di appalto.

Tutte queste attenzioni oltre a garantire la viabilità e la sicurezza, soprattutto degli automobilisti, assicurerebbero certamente un risparmio economico rendendo possibile effettuare cicli di manutenzione ordinaria più lunghi ed al contempo più produttivi e quindi risparmiando. Questo intervento – conclude Mollica – lungi dal porsi come critica distruttiva, vuole semplicemente apportare consigli da mettere in pratica perseguendo l’ottica del buon senso che rappresenta lo strumento migliore per contrastare e risolvere i problemi”.

 

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