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Sud Earth Festival Winter Edition, continua il festival dell’inclusività che si è fatto itinerante

Dopo gli appuntamenti di Lauria con Ambrogio Sparagna in trio e di Rionero con lo spettacolo “Rock Scotellaro”, prosegue il festival dell’accoglienza con alcune tappe da non perdere: la prossima sarà venerdì 1 marzo dalle ore 20:30 a Ferrandina (presso il Cine Teatro Domenico Bellocchio in Via Giacomo Matteotti) con lo spettacolo di e con Nichi Vendola dal titolo “ È fatto giorno”; spettacolo che, legato con un fil rouge al precedente appuntamento, vuole omaggiare a settant’anni dalla morte la breve quanto intensa vita di Rocco Scotellaro, sindaco-poeta di Tricarico, cantore di una lucania insieme miserabile e struggente. Passando per la tappa di domenica 3 marzo a Matera (presso la Masseria Santa Lucia in Via delle Arti alle ore 20:30) con la cena-spettacolo, condotta da Peppone Calabrese insieme a Franco Arminio e altri, giungiamo all’appuntamento di giovedì 7 marzo a Potenza (presso Il Piccolo Teatro Ce.S.A.M. in Via Don Giovanni Minozzi n°36): dalle ore 20:30 sarà di scena “Mi amerò lo stesso”, un monologo di e con Paola Turci che tra parole e musica si racconterà, in modo sincero e divertente, rappresentando desideri e debolezze che potrebbero essere di chiunque, in cui sarà facile identificarsi.

Una edizione tutta invernale, dunque, per il festival dell’integrazione che ha fatto e fa della cultura e dell’arte una forma di viaggio e del Sud il proprio orizzonte ideale. Nelle sei date di cui si compone, diverse forme d’arte dialogano tra loro per immaginare un mondo più solidale e inclusivo; il tutto sotto la direzione artistica di Manuel Tataranno, l’ausilio dell’autore Giuseppe Bosin e la conduzione di Peppone Calabrese.

Promossa – per la prima volta nel 2019 – da Arci Basilicata, l’iniziativa vuole rappresentare un viaggio che, partendo e attraversando tutti i Sud possibili – insieme reali e immaginifici –, arrivi a definire la cultura come luogo di incontro, di confronto.

In questa versione invernale il format prevederà, oltre alle esibizioni di grandi nomi, il coinvolgimento di giovani migranti in diversi momenti laboratoriali con una conseguente mescolanza di lingue, linguaggi, usi, costumi e stilemi. Da qui la necessità che il festival diventasse ‘itinerante’, che si toccassero quei luoghi in cui l’Arci è particolarmente presente con le sue attività di accoglienza.

«È sempre un momento bellissimo organizzare questo festival – ci racconta il direttore artistico, Manuel Tataranno – per la forza del messaggio che porta in grembo, che è quello dell’accoglienza e dell’inclusione, e trova nella cultura il terreno fertile su cui seminare speranze per un’armoniosa convivenza futura. Inoltre, ho la fortuna di condividere questo percorso con due grandi professionisti come Peppone Calabrese e Beppe Bosin, con cui Arci riesce a mettere sù un team di lavoro eccezionale.

Per questa winter edition abbiamo deciso di girare il territorio lucano toccando alcuni di quei comuni dove Arci ha attivato esperienze di accoglienza, per creare momenti di confronto, di racconto e dunque di cultura; e come ogni anno ci faremo dare una mano da tutti quegli artisti che sposano la causa dell’integrazione».


Il Sud Earth Festival è organizzato da Arci Basilicata in collaborazione con Associazione Krikka, Onirica srl e Vida Cooperativa sociale; è realizzato nell’ambito del “Piano dello spettacolo” della Regione Basilicata.

 

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