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Taranto, due pescatori finiscono ai domiciliari per pesca abusiva di datteri

Rispondono di pesca abusiva di datteri di mare, ma anche di inquinamento ambientale e di disastro ambientale, i due pescatori di frodo arrestati e posti ai domiciliari dalla Capitaneria di Porto di Taranto. La misura è stata disposta dal gip del tribunale ionico su richiesta della Procura.
Secondo l’accusa, mediante la costante demolizione di scogliere frangiflutti per l’asportazione dei datteri nella Rada Mar Grande del porto di Taranto, nelle zone secca della Tarantola e Isole Cheradi (San Pietro e San Paolo), i due pescatori avrebbero distrutto lunghi tratti di scogliera, alterando l’ecosistema marino e la biodiversità presente nelle acque. Il tutto finalizzato a ottenere un ingiusto guadagno derivante dalla vendita abusiva del prodotto ittico, in assenza della preventiva depurazione.

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