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Tassa d’ingresso, richiamo ufficiale del Ministero al Comune di Matera

Il Movimento5Stelle aveva visto giusto. La cosiddetta “tassa d’ingresso” così come istituita e regolamentata dal Comune di Matera è illegittima. Ora c’è la conferma ufficiale da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che lo scorso 13 maggio ha inviato all’ente di Via Aldo Moro un esposto al riguardo:

“Sono state portate a conoscenza dello scrivente – si legge nella nota del dott. Paolo Pugliesi, capo della Direzione Legislazione Tributaria del ministero – alcune problematiche relative all’istituzione di una tassa d’ingresso per i pullman, camper e roulotte nel territorio del comune di Matera. Si prega, pertanto, codesto Comune di fornire i necessari chiarimenti (…) trasmettendo anche il regolamento per l’applicazione dell’imposta di soggiorno e le relative delibere di giunta in materia di tassa d’ingresso, non pervenute a questa Direzione”.

Il M5S aveva già da tempo dimostrato che il balzello è illegittimo e va subito abrogato. Ma la giunta Adduce ha colpevolmente ignorato la proposta di trasformare questa gabella medioevale sull’esempio di altre famose “città d’arte” (Firenze, Lecce, ma anche Alberobello, solo per fare qualche esempio) le cui amministrazioni comunali hanno attuato quanto prevede l’art. 7 del D.Lgs. n. 285/1992 (Codice della Strada), provvedendo a individuare specifiche e delimitate aree del territorio comunale da destinare esclusivamente al parcheggio ed alla sosta dei bus turistici. Aree attrezzate, anche con servizi di informazione turistica, che i bus raggiungono seguendo percorsi obbligati e ben tracciati e segnalati; in queste aree la sosta può essere certo subordinata al pagamento di una somma (da riscuotere in loco anche mediante appositi parcometri).

Per non danneggiare ulteriormente l’economia turistica della città, la “tassa di ingresso” va immediatamente sospesa e gli importi finora pagati (dai bus e ancor prima dai camper) sono evidentemente indebiti e vanno rimborsati. Attesa la gravità dell’errore nel quale è incorsa la Giunta Adduce, oltre alle doverose scuse alla città, alle imprese ed agli operatori turistici, sarebbe opportuno assumersene la responsabilità politica e procedere contestualmente l’avvio di un’azione disciplinare nei confronti dei dirigenti e funzionari direttamente coinvolti, come la legge impone in questi casi di ‘mala gestio’.

 

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