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I Carabinieri della Compagnia di Tricarico (Mt) arrestano 7 persone

Nelle prime ore della mattinata odierna i Carabinieri della Compagnia di Tricarico (Mt), in collaborazione con i militari del Comando Provinciale di Matera, delle Compagnie Carabinieri di Bari San Paolo e Sassuolo (Mo), e con l’ausilio del Nucleo Cinofili Carabinieri di Potenza, in Irsina, Bari, Turi (Ba) e Sassuolo hanno proceduto all’arresto su disposizione dell’A.G. di 7 persone, tra cui 1 donna, di età compresa tra i 40 ed i 48 anni, originari di Irsina, Altamura (Ba) e Bari.
Le relative ordinanze di applicazione della misura cautelare in carcere sono state emesse dal Tribunale di Matera – Sezione Penale, composta dai Giudici Dr. Gaetano CATALANI – Presidente, Dr. Angelo ONORATI e Dr.ssa Rosa BIA, su conforme richiesta formulata dalla Dr.ssa Laura TRIASSI, magistrato della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Potenza, al termine del processo di I grado celebrato dinanzi al citato Collegio.
A conclusione della fase dibattimentale, i destinatari del provvedimento d’arresto sono stati condannati a pene detentive che vanno dai 7 anni e 11 mesi ai 20 anni e 6 mesi di reclusione.
Nel corso del blitz, che ha visto impegnati 50 carabinieri, sono state eseguite perquisizioni di iniziativa presso i domicili dei soggetti arrestati, al fine di acquisire ulteriori elementi a loro carico.
La vasta operazione di servizio giunge all’esito di un’articolata attività investigativa sapientemente coordinata dalla Dr.ssa Felicia GENOVESE della D.D.A. della Procura della Repubblica di Potenza, denominata “Irsina Pulita 2”, in cui rimasero coinvolte 71 (settantuno) persone, tra cui 6 donne, 2 di loro minorenni all’epoca dei fatti, condotta congiuntamente dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Tricarico e dalla Stazione di Irsina, nel periodo ottobre 2003 – settembre 2006.
L’indagine ha riguardato principalmente Irsina, i centri e le province di Bari, Matera, Potenza e Foggia, segnatamente Altamura, Acquaviva delle Fonti, Cassano Murge, Santeramo in Colle, Grumo Appula (Ba), Tricarico, Grottole, Craco e Montescaglioso (Mt), Pietragalla, Oppido Lucano e Melfi (Pz), Comuni nei quali veniva ricostruita una fitta rete di attività illecite strutturata sull’importazione dall’Albania, il trasporto, la detenzione e la cessione a terzi ai fini di lucro di rilevanti quantitativi di sostanze stupefacenti, del tipo cocaina, eroina ed hashish.
Fulcro delle investigazioni è risultata essere Irsina, da cui deriva anche convenzionalmente la denominazione dell’indagine, laddove tre referenti, nel gestire le rispettive reti di spaccio in paese e nelle realtà limitrofe mediante propri collaboratori, pur sostenendosi tra di loro all’occorrenza, erano riusciti a garantire quotidianamente le forniture di droga a numerosi giovani del comprensorio, ampliando il raggio d’azione e rapportandosi con l’anello sovraordinato, rappresentato da un soggetto originario di Irsina ma di fatto dimorante e collegato con strutture criminali malavitose del barese, principalmente della zona di Carbonara, quale “trade – union tra la Puglia e la Basilicata”.
Questi era in grado di approvvigionarsi dello stupefacente attraverso due canali di importazione, uno albanese ed uno italiano, quest’ultimo costituente autonoma associazione, con ramificazioni principali appunto nell’area di Bari, tra di loro anche sussidiari. Nel corso delle investigazioni sono stati eseguiti in flagranza di reato in 14 diverse circostanze nr. 24 arresti, deferiti in stato di libertà altri 18 soggetti, e sequestrati complessivamente, in 26 occasioni, 12 Kg. circa di droga.
Veniva individuato altresì come luogo del confezionamento all’ingrosso delle sostanze stupefacenti, in particolare cocaina ed eroina, la villa in uso al predetto soggetto irsinese, sita in località Mellitto, nel comune di Grumo Appula (BA), a cui seguiva il confezionamento al minuto, in Irsina ed Altamura, per il conseguente spaccio in detti centri, ad opera di tossicodipendenti e consumatori occasionali, tra i quali è risultato esservi anche un minore, sostanze queste abilmente occultate prima nei mezzi di trasporto e poi sulla persona.
L’indagine, muove da un’approfondita attività informativa predisposta dai Carabinieri, supportata da servizi di osservazione e pedinamento, anche con l’utilizzo di apparecchiature tecniche, oltre che intercettazioni telefoniche e di conversazioni tra presenti attraverso le quali si sono evidenziate le personalità dei principali soggetti, soliti nell’utilizzo di un linguaggio criptico durante le conversazioni con riferimento ai “cd”, al “caffè”, la “birra” (per indicare le dosi), la “bianca”, la “nera”, i “litri, bianchi o neri” (per significare il tipo di stupefacente), il “misurino” (quale bilancino per pesare).
Nei casi di controllo o di presenza sul territorio dei Carabinieri gli interlocutori si avvisavano reciprocamente dicendo ci sono “gli sceriffi”. A conclusione degli adempimenti di rito gli arrestati sono stati tradotti presso le strutture penitenziarie di Modena, Bari e Matera, ad eccezione di due di loro, già detenuti per altra causa in Bari e Turi (Ba). L’operazione di servizio ed i relativi esiti sono stati commentati nel corso di una conferenza stampa tenuta negli Uffici Giudiziari di Potenza, alle ore 12,30 odierne, dal Procuratore Capo della Repubblica – Dr. Luigi GAY, alla presenza del Sost. Proc. D.D.A. Dr.ssa Laura TRIASSI e del Comandante Provinciale Carabinieri di Matera Ten. Col. Roberto FABIANI.
Rimane pertanto costante l’attenzione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Matera sull’intero territorio di competenza affinché vengano svolti dai Reparti dipendenti mirati servizi sia preventivi che repressivi, finalizzati al contrasto dell’uso, del traffico e dello spaccio degli stupefacenti in modo da poter porre un freno allo specifico fenomeno.

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