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Okaka fa felice il Bari

Appena arrivato, subito decisivo. Non poteva essere migliore l’esordio con la maglia biancorossa per Stefano Okaka, 21enne attaccante di proprietà della Roma, entrato già nel cuore dei tifosi del Bari. Perché segnare nel derby è qualcosa di davvero importante.

La formazione di Ventura espugna, così, il “Via del Mare” di Lecce e conquista 3 punti vitali come l’ossigeno. E’ ancora fanalino di coda ma, con il blitz in Salento, porta a -1 il distacco dalla penultima piazza (occupata da Lecce e Brescia con 15 punti) e a -4 dal Cesena quartultimo, che oggi sarebbe salvo.

Dopo tanto penare, i galletti riescono finalmente a gioire: l’ultimo acuto è lontano circa 4 mesi, la vittoria casalinga del 26 settembre contro il Brescia.

Il tecnico genovese è felice della prestazione dei suoi uomini: “E’ un gruppo che lavora sodo durante la settimana; abbiamo letto bene la gara, pur nell’emergenza perenne alla quale siamo abituati, e che sarà così se non arriveranno altri giocatori. Dobbiamo continuare così se vogliamo inseguire la salvezza”.

Ora il Bari può guardare con molta più fiducia al campionato, già da domenica, quando al “San Nicola” arriverà il Bologna, in un’altra sfida salvezza, anche se allo stato attuale i felsinei sono tutto sommato in una posizione tranquilla.

Chi, invece, deve ingoiare l’ennesimo boccone amaro è il Lecce. Dopo la beffa di Napoli, un altro ko, in uno scontro salvezza dal valore doppio, essendo come detto un derby.

Gli uomini di De Canio pagano a carissimo prezzo le disattenzioni difensive, e se a Napoli si può parlare di autentico capolavoro di Cavani, ieri i difensori salentini hanno lasciato ad Okaka lo spazio necessario per stoppare la palla, girarsi e battere Rosati.

Proprio l’estremo difensore salentino ha parlato ai microfoni nel dopo gara: “Ci tenevano tanto a vincere il derby; è andata male, ma comunque sappiamo di essere un buon gruppo. Dobbiamo rialzare subito la testa, perché siamo a metà stagione ed i punti iniziano a essere pesanti”

Roberto Rizzo, vice di De Canio (squalificato), esprime il suo rammarico: “Gara decisa da un episodio, caratterialmente non posso imputare nulla ai miei, siamo mancati negli ultimi 16 metri. Manca la cattiveria sotto porta.”. Domenica i giallorossi sono attesi da un impegno proibitivo, a Roma contro la Lazio, seconda in graduatoria e scivolata a -5 dal Milan.

Per la cronaca, il derby è stato caratterizzato da cori di incitamento, intervallati da sfottò e qualche insulto di poco conto: una cornice, quindi, di sola competizione sportiva, dopo le preoccupazioni che avevano indotto il questore di Lecce a decidere per la gara a porte chiuse.

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