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Sicurezza, per Falotico il lavoro nero ha rialzato la testa

“La tragica vicenda delle quattro lavoratrici di Barletta è la conferma che il lavoro nero ha rialzato la testa e che dove c’è lavoro nero non c’è sicurezza e non ci sono diritti”. Lo sostiene il segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, che esprime il cordoglio della Cisl lucana alle famiglie delle lavoratrici cadute. “Lo abbiamo detto in tempi non sospetti – commenta Falotico – che la riduzione degli infortuni era il frutto della crisi e dello scivolamento di molte attività manifatturiere in quella zona opaca fatta di illegalità diffusa e ricatto dove il bisogno di un lavoro qualsiasi, costi quel che costi, in una fase di acuta crisi occupazionale, diventa un’opportunità di sfruttamento per pseudo-imprenditori senza scrupoli”.

“L’aspetto più controverso della vicenda di Barletta è che senza il crollo e senza il sacrificio di quattro vite – continua il segretario della Cisl – quel laboratorio con ogni probabilità avrebbe continuato a produrre indisturbato nel silenzio generale e nella quotidiana violazione dei più elementari diritti delle lavoratrici”. Per Falotico “la tragedia di Barletta è anche la conseguenza della superficialità e della scarsa incisività dei controlli e del mancato potenziamento degli organici degli enti ispettivi. È evidente che le azioni di contrasto al lavoro nero e allo sfruttamento si stanno dimostrando inadeguate nel prevenire e reprimere un fenomeno che è molto più radicato di quel che si pensi e che ha trovato nuovo alimento nell’attuale congiuntura economica, una tendenza che trova peraltro puntuale riscontro nelle stime dei principali osservatori statistici. Da qui la necessità, anche in Basilicata, dove oltre il 20 per cento degli occupati è in nero, di mettere in campo strumenti nuovi in grado di scannerizzare il fenomeno nelle sue pieghe più profonde e contrastarlo attraverso una forte cooperazione istituzionale, evitando sovrapposizioni e duplicazioni di competenze tra Asl, ispettorati, Inps e Inail”.

Per il segretario della Cisl lucana “l’osservatorio sulla sicurezza varato nella nostra regione e mai entrato pienamente in funzione, nonostante la nomina da oltre un anno dei suoi componenti, è l’esempio lampante di come una buona intuizione possa essere vanificata da una classe politica distratta e inerte che, evidentemente, non considera i diritti e la sicurezza dei lavoratori un argomento meritevole di priorità. Come Cisl chiediamo all’assessore regionale Rosa Gentile la convocazione immediata dell’osservatorio in applicazione della legge 27 – conclude Falotico – con l’obiettivo di mettere intorno allo stesso tavolo tutti gli attori che a vario titolo si occupano di prevenzione e contrasto al fenomeno infortunistico e di concertare una strategia comune per estirpare alla radice l’illegalità che ammorba il mercato del lavoro”.

 

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