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Siglato il gemellaggio tra le associazioni Fidas della Valle d’Aosta e di Potenza

Sabato scorso, durante una cerimonia ufficiale ad Aosta, è stato siglato il gemellaggio tra l’associazione donatori “San Michele Arcangelo Fidas Valle D’Aosta” e i donatori “Polizia di Stato Fidas Potenza”. La manifestazione ha visto la partecipazione, oltre che dei due firmatari del documento, Severino Cubeddu, presidente della sezione Fidas di Aosta e Salvatore Digirolamo, presidente “Fidas Polizia di Stato Potenza”, dei presidenti della Fidas regionale Rosario Mele della Valle D’Aosta e Paolo Ettorre della Basilicata e dei dirigenti nazionali Fidas Antonio Bronzino, vice presidente, Patrizia Baldessin, tesoriere e Valentina Massa, coordinatrice giovani. A fare da garante, come testimoni, Alberto Laniece, assessore alla Sanità della Regione Valle D’Aosta; Marco Sorbara, assessore alle Politiche sociali del Comune di Aosta e Luigino Vallet, vice presidente del Centro Servizi al Volontariato della Valle D’Aosta. Questo il “patto di sangue” siglato dalle due associazioni: “Forte unione di condivisione di intenti, finalizzato alla valorizzazione del comune impegno di prossimità al cospetto della promozione e diffusione della cultura del dono anonimo, periodico, continuativo nel tempo e gratuito del sangue, dei suoi emocomponenti e della raccolta allogenica del sangue cordonale. Il gemellaggio costituisce formale attestazione di condivisione, di relazioni privilegiate di amicizia fra le due strutture associative, finalizzato all’intensificazione di rapporti umani, culturali, sociali e di volontariato, con riferimento a una azione di collaborazione, interscambio di esperienze operative, per la promozione e la diffusione della cultura dei dono anonimo, periodico, continuativo nel tempo e gratuito del sangue e dei suoi componenti. La cerimonia di gemellaggio, che ricorre a pochi giorni dal 150° anniversario dell’Unità d’Italia, vuole esaltare il gesto di solidarietà e l’atto civico di donne e uomini di due regioni così distanti, dall’estremo Nord al profondo Sud, che si assumono con responsabilità e impegno civico il compito dì sensibilizzare indistintamente tutti ì cittadini alla cultura del dono”. Le due sezioni Fidas hanno evidenziato, soprattutto in un anno pieno di ricorrenze, come il ventesimo anno della legge italiana sul volontariato e il 2011 anno europeo dedicato al volontariato, la visione comune di un volontariato responsabile e partecipato che si esprime, pur in realtà molto lontane e diverse, nella logica di contribuire per l’implementazione di un unico sistema a tutela della salute contemporaneamente del “donatore” e del “ricevente”. Questo implica una responsabilità particolare, di stimolare dal basso le organizzazioni di volontariato nazionale, che promuovono la donazione del sangue, affinché sia estesa in tutta l’Europa la bontà del sistema di non commercializzazione del sangue, così come previsto nel trattato di Oviedo. In questo solco, gli obiettivi del legame di collaborazione e amicizia sono quindi: diffondere a livello delle due regioni e, per quanto possibile, stimolare a livello nazionale informazioni sulla donazione del sangue e di emocomponenti al fine di contribuire allo sviluppo di una cultura favorevole alla donazione; collaborare con altre istituzioni, enti, fondazioni e associazioni aventi analoghe finalità, allo scopo di diffondere la coscienza trasfusionale tra i cittadini, specie tra i giovani e le comunità di immigrati che si insediano in modo stabile nelle nostre regioni, per aumentare la platea dei donatori in funzione anche de bisogni de i riceventi e stabilendo, nel tempo, la libera circolazione del sangue, al fine di rendere disponibili i gruppi rari; contribuire a migliorare la qualità delle donazioni e la gestione solidale delle donazioni a livello nazionale; promuovere la tutela della salute dei donatori, contribuendo alla loro educazione sanitaria e favorendo la medicina preventiva nella consapevolezza di tutelare la salute anche dei riceventi; promuovere iniziative di sensibilizzazione, orientamento e formazione degli aspetti legati alla tutela della vita in ogni sua forma, promuovendo relazioni con tutti i cittadini, in speciale modo verso coloro i quali appartengono ad etnie diverse favorendo una integrazione di fatto. A concludere la serata è stato il “Coro Monte Cervino” diretto dal maestro Adolfo D’Aquino, della Sezione Valdostana dell’Associazione Nazionale Alpini.

Vito Sacco

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