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Nota della Fit Cisl sulla situazione dell’Acta a Potenza

È doveroso tornare sulle problematiche organizzative e gestionali dell’ACTA, che continua a generare proposte organizzative che non rendono merito ai lavoratori ma soprattutto alla città che continua a rimanere in uno stato di degrado dal punto di vista della pulizia, sottolinea – Francesco Capasso, Coordinatore Regionale dei Servizi Ambientali della FIT-CISL di Basilicata – La tanto pubblicizzata “Nuova Organizzazione” dei servizi, messa in atto qualche settimana fa dal Direttore Generale della Società con il beneplacito del nuovo CdA, fa acqua da tutte le parti. Basti pensare – prosegue Capasso – che la confusione organizzativa è l’unica cosa che si comprende all’interno di un quadro dei servizi d’istituto della Società comunale che riusciamo ad interpretare con chiarezza.
È il caso di richiamare le fasce dell’orario di lavoro all’interno delle quali vengono utilizzati gli operatori che anche con la nuova organizzazione dei servizi, sono rimaste 6, un fatto contro natura per una Società che deve pulire la città nel più breve tempo possibile, invece, si utilizzano i lavoratori in modo difforme da quello che suggerirebbe la logica, vale a dire, al massimo un orario per la maggior parte degli operatori e poi un secondo orario, di una squadra leggera per le eventuali emergenze !!!.
Su questo – prosegue il sindacalista della CISL – e su molto altro che propone la nuova organizzazione c’è da dire moltissimo e negativamente, come ad esempio gli effetti che la partenza della raccolta differenziata ha avuto sui mezzi, vale a dire quasi tutti rotti e fermi nell’autoparco, oppure come ci sarebbe davvero da comprendere il perché dopo le riparazioni alle spazzatrici, queste non funzionano, oppure ancora le difformità alle utilizzazione del personale che nel mentre dovrebbero risultare sulla raccolta differenziata, risultano poi da tutt’altra parte.
Insomma – tuona CAPASSO – un incubo organizzativo più che una nuova organizzazione del servizio, nel mentre la città rimane piena di cumuli di cassonetti sommersi dalla spazzatura !!!. Certo è difficile comprendere come ad una totale confusione di ruoli, di aspetti organizzativi, si possa trovare le giuste soluzioni, se non, è il caso di dire a chiacchiere !!! e con qualche strumentale articolo di stampa.
La FIT-CISL ritiene che sia arrivato il momento di trovare qualcuno in grado di mettere a posto l’azienda, prima che accada l’irreparabile, da qui la necessità di provare a lanciare un grido d’allarme verso l’ex Direttore Generale, l’Ing. Antonio Di Biase, che in tempi non molto lontani aveva messo in equilibrio e non solo i conti aziendali ma anche e soprattutto l’utilizzazione delle risorse, tra le quali anche l’attuale Dirigenza, forse un motivo ci sarà pure ???
Noi – conclude Capasso -, aspettiamo fiduciosi che si torni ad una conduzione aziendale che determini soluzioni e non confusione, difenda i lavoratori e non che faccia degli stessi il capro espiatorio per nascondere inefficienze che nulla hanno a che vedere con la manualità del lavoro e l’equilibrio dei costi aziendali, che faccia dell’ACTA quella Società comunale deputata ad assolvere a nuove sfide sul fronte del lavoro e della produttività, e non a piani astrusi organizzativi che nulla hanno a che fare con la conduzione industriale di una azienda, che pur nella sua forma pubblica deve guardare con realismo alla buona amministrazione. Noi confidiamo, che l’analisi delle poche questioni sin qui affrontate divengano un argomento serio per pensare all’ACTA non come Società per  mera occupazione del potere, bensì un punto di svolta per i servizi che i cittadini – contribuenti del capoluogo meritano di avere.
Ritengo – conclude Capasso – che l’intervento del Segretario Generale della FIT Carlo COSTA di qualche giorno fa sull’ACTA, sia di tutta attualità, nella convinzione unanime di tutti gli iscritti e dirigenti sindacali, vale a dire, che siano state assegnate le sorti dell’azienda a persone sbagliate, probabilmente immaginando che la nuova compagine societaria potesse affermarsi, ma solo sulla carta, dimenticando l’importanza e il valore rappresentato dai lavoratori, che pazientemente aspettano la svolta, vera !!!.

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