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Melfi, detenuto si suicida nella sua cella del carcere

Un detenuto di 41 anni si è suicidato all’interno della propria camera di pernottamento, nel carcere di Melfi, impiccandosi con un lenzuolo legandolo alle inferriate della finestra. Lo fa sapere la segreteria regionale della Uilpa Polizia Penitenziaria.

 

L’uomo è stato soccorso subito dal personale di Polizia Penitenziaria, che nell’attesa dell’arrivo dei sanitari hanno tentato in ogni modo di rianimarlo, poiché lo stesso si presentava all’esame obiettivo in arresto cardiaco. Giunti sul posto il medico e l’infermiera di turno all’interno del carcere, hanno continuano con le pratiche di rianimazione fino all’arrivo del personale del 118, che alla fine ha potuto solo constatare il decesso.
“Il personale di Polizia Penitenziaria, nonostante continui a lavorare sotto stress per la carenza di unità, con turni massacranti, doppi e tripli posti di servizio da ricoprire, manifesta sempre professionalità e abnegazione al fine di assicurare la massima legalità all’ interno delle quattro mura carcerarie”, denuncia la Uilpa.
Pochi giorni fa i poliziotti penitenziari erano riusciti a salvare in extremis un detenuto colpito da infarto, ieri sera invece, nonostante si siano prodigati al massimo, non sono riusciti a salvare quest’altra vita umana. L’eneto tragico ha lasciato l’amaro in bocca dettato dal senso di sconfitta.
“È un bollettino di guerra a livello nazionale. – continua il sindacato – Si manifestano eventi critici di ogni genere, da gesti di autolesionismo e/o autosoppressivi ad aggressioni ai baschi azzurri per futili motivi, solo perché forse, sono le prime persone con cui hanno contatto i detenuti che sfogano la propria rabbia per le difficili condizioni di vita detentiva, anche a seguito del sovraffollamento carcerario, che è un fattore principale di negatività per raggiungere le finalità e gli obiettivi trattamentali sanciti dall’art.27 della Costituzione. È evidente che il sistema carcerario italiano sta rivivendo momenti difficili. Ad oggi, quello che preoccupa tutti, è l’assenza di coloro che hanno responsabilità gestionali a carattere nazionale”.

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