AttualitàBasilicataBasilicataPolitica

A febbraio parte la sperimentazione degli “asili domiciliari”

Partirà il prossimo mese la sperimentazione degli “asili domiciliari”, ossia un servizio di assistenza a un massimo di 5 bambini, con orario flessibile, fornito presso un domicilio familiare da una mamma, coadiuvata da un operatore specializzato.

L’iniziativa, che è stata presentata agli operatori lo scorso 5 dicembre nel corso di un convegno organizzato dalla regione, è ora nella fase di individuazione delle famiglie che saranno coinvolte in questa prima fase del progetto. I primi “asili domiciliari” che serviranno ad una sperimentazione che avrà la durata di 2/3 mesi, saranno realizzati a Brindisi di Montagna, Miglionico e Castronuovo di S.A. e da questa esperienza si partirà per valutare la realizzazione di un nuovo servizio da estendere su tutto il territorio.

L’iniziativa, realizzata dall’Ufficio programmazione della Presidenza della Giunta Regionale rientra negli interventi programmati nel quadro dell’Intesa sui criteri di ripartizione delle risorse, le finalità, le modalità attuative, nonché il monitoraggio del sistema degli interventi per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e per migliorare i servizi di cura per bambini da 0 a 3 anni.

L’obiettivo è quello di offrire un servizio innovativo per la prima infanzia, pensato “su misura”, che tenga insieme la dimensione della “socialità” (la possibilità di stabilire relazioni significative con coetanei) e la dimensione della “domiciliarità”, ovvero la connotazione dell’esperienza come molto vicina a quella della vita familiare, in uno spazio e all’interno di un sistema di relazioni che si rifanno direttamente alla vita familiare.

l servizio è nato nell’Europa settentrionale, dove è chiamato “Tagesmutter” – mamme di giorno – e negli ultimi anni si sta diffondendo anche nel nostro Paese. La mamma-educatrice che apre un asilo nido in famiglia nella propria abitazione sta diventando una figura professionale di rilievo, in grado di sopperire alle croniche mancanze dell’assistenza infantile pubblica. L’asilo in famiglia garantisce un’elevata personalizzazione del servizio e la massima flessibilità negli orari, caratteristiche che rispondono alle esigenze dei genitori moderni e non sempre sono soddisfatte in un asilo classico, che ha generalmente orari rigidi e chiude anche per lunghi periodi durante le festività. Il nido famigliare trova quindi un favore crescente, in modo particolare tra le mamme che lavorano e quelle che cercano un’occupazione alternativa, che permette anche di passare molto tempo con il proprio figlio.

“Uno dei principali indicatori di civiltà di una comunità  – commenta il Presidente della Regione Vito De Filippo – è la cura che rivolge ai propri bambini. E un altro, mi sento di dire, è la capacità di realizzare concretamente le pari opportunità uomo donna. Questo intervento – spiega – persegue entrambi gli obiettivi favorendo il ritorno al lavoro delle donne dopo la maternità che è un valore sia sociale che economico: la nostra società non può fare a meno di risorse quali quelle rappresentate dal potenziale lavorativo delle donne”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *