CronacaPuglia

Bimbo morso da una vipera ad Ostuni, il siero arriva da Foggia

Un tranquillo pomeriggio che si poteva trasformare in dramma. Ieri, un bambino di 8 anni è stato morso a un braccio da una vipera nelle campagne di Ostuni, in provincia di Brindisi, e poi ricoverato all’ospedale ‘Perrino’ di Brindisi, dove, ed è questa la notizia, mancava il siero antiofidico in grado di salvargli la vita, e che è stato recuperato, con una veloce staffetta della Polizia Stradale, presso l’ospedale di Foggia. Il bimbo è stato salvato giusto in tempo. Da Foggia a Brindisi, 246 chilometri. L’ospedale più vicino a Brindisi e provvisto del siero è quello di Barletta, ma quando è stato recuperato, i soccorsi erano già giunti a destinazione. Disguidi che avrebbero potuto avere contorni drammatici, ma fortunatamente l’antidoto è stato somministrato in tempo. Si pensa che il tipo di vipera che ha morso il piccolo sia della specie più comune in Puglia e di altre zone del Mezzogiorno, la cosiddetta Vipera aspis hugyi (Schinz), un rettile che attacca solo se disturbata. E’ possibile imbattersi in incontri poco piacevoli con questi animali a breve distanza dal mare, oltre che nei terreni incolti, nella macchia, nelle pinete e nelle pietraie.

Sull’episodio, è intervenuto Rocco Palese, capogruppo Pdl alla Regione Puglia: “Tutto è bene quel che finisce bene, ma resta il fatto che non si possono non chiedere spiegazioni al Governo regionale, e in particolare all’assessore Fiore. La sanità pugliese è talmente disastrata che le Forze dell’ordine, in questo caso la Polizia a cui va certamente un plauso, devono sopperire alle carenze del sistema sanitario regionale. Cosa è successo? Come mai ad Ostuni e a Brindisi non c’era il siero antiveleno di vipera? E perché anche gli ospedali di Bari, Lecce e Taranto erano sprovvisti del siero? Cosa sarebbe successo e di chi sarebbe stata la responsabilità se la Polizia non avesse fatto in tempo ad arrivare col siero da Foggia? A queste domande bisogna che l’assessore alla Sanità dia risposte immediate e chiare e che spieghi il motivo per cui persino gli ospedali di riferimento a livello provinciale erano sprovvisti di un farmaco che per un bambino può anche essere salvavita”.

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