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Cavallo (CISL): “Su pensioni e fisco il governo deve avere più coraggio”

“Un percorso di mobilitazione per tenere aperto un canale di comunicazione con il governo sulla legge di bilancio”. Per il segretario generale della Cisl Basilicata, Vincenzo Cavallo, “la barra deve restare ferma sul dialogo, senza inutili fughe in avanti, col senso di responsabilità di chi lavora per unire il paese”. E ancora: “Ci mobilitiamo per riaprire il confronto sui nodi irrisolti della transizione italiana: fisco, pensioni, ammortizzatori sociali, giovani, investimenti, infrastrutture, contratti, non autosufficienza. E poi c’è la fase di attuazione dei progetti legati al Pnrr che necessita di una cabina sociale. Al governo chiediamo di aprire il cantiere del patto sociale proposto dalla Cisl perché il futuro del paese non si può scrivere tenendo alla porta forze sociali che rappresentano milioni di persone. Ne andrebbe della legittimità e dell’efficacia stessa dei provvedimenti”.

 

Il giudizio della Cisl sulla legge di stabilità è in chiaro scuro: “C’è qualche timido passo in avanti – osserva Cavallo – ma sui due principali pilastri della manovra, ovvero fisco e pensioni, non ci siamo. Noi diciamo che è arrivato il momento di redistribuire il carico fiscale alleggerendo il peso sul lavoro dipendente e sulle pensioni per rilanciare i consumi interni”.

 

“Sulla previdenza la proposta del governo è insufficiente perché nasce da un presupposto sbagliato, vale a dire che andare in pensione è un peccato. Non è così. Se c’è flessibilità per entrare nel mercato del lavoro – spiega il segretario della Cisl lucana – deve esserci flessibilità anche in uscita. È arrivato il momento di una riforma complessiva che lasci ai lavoratori la libertà di uscire dal mercato del lavoro a partire da 62 anni o con 41 di contributi a prescindere dall’età. Allo stesso tempo occorre ampliare la platea dei lavori gravosi e rese strutturali misure come l’Ape sociale e Opzione Donna, cancellando per quest’ultima le ulteriori penalizzazioni sull’età d’accesso. Si tratta di una soluzione sostenibile dal punto di vista dei conti pubblici ed equa sul piano generazionale. Per una crescita robusta e duratura servono energie fresche e nuove competenze. Su questo il governo deve dimostrare più coraggio”, conclude Cavallo.

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