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Elezioni Basilicata 2024, la nota di Peppino Brescia, ex sindaco di Melfi

Peppino Brescia, già sindaco di Melfi, in una esprime alcune riflessioni in vista delle prossime elezioni regionali.

Di seguito la nota integrale:

Per una nuova Primavera politica e istituzionale della Basilicata. Da tempo non ho alcun ruolo politico ed istituzionale, ma continuo a seguire con passione le questioni che riguardano le nostre comunità. Proprio nelle vesti di ex di tutto,  sindaco, parlamentare, dirigente politico, docente – mi permetto di invitare i miei amici e compagni, le forze dell’area democratica e progressista, tutto il centrosinistra, a trovare le ragioni, i programmi, gli obiettivi, il metodo per unire quanti hanno a cuore le sorti della Basilicata, bistrattata dal governo di destra guidata dal generale Bardi. Una vera delusione politica e istituzionale, non solo per me uomo di parte, ma anche per tantissimi lucani che pure avevano creduto nel “cambiamento” proposto 5 anni fa. In 53 anni di vita, però, la Regione Basilicata mai ha conosciuto un degrado politico e istituzionale come il governo di destra di questo ultimo quinquennio.

Di qui il mio invito a tutte le forze alternative al governo Bardi, a non ripetere gli errori del passato. Da parte di tutti, nessuno escluso.La Basilicata ha bisogno di una nuova stagione, di una nuova Primavera.

Angelo Chiorazzo è una grande risorsa di tutta l’area culturale riformista e progressista, dai valori, ideali che possono unire quanti si vogliono battere per il rilancio economico e sociale di questa nostra Regione, che ai problemi già esistenti, ha dovuto aggiungere e subire il degrado istituzionale e politico, assieme all’asservimento e alla umiliazione di intelligenze lucane e di decisioni non assunte in Basilicata.

È ora di cambiare! Sappia Angelo Chiorazzo unire, coinvolgere, motivare, riallacciare il dialogo costruttivo di tutte le sensibilità culturali, politiche progressiste perché “questa terra meravigliosa” qual è la Basilicata, ritrovi la via per una nuova stagione, fatta di solidarietà e di crescita, di partecipazione e sensibilità. Insieme si ritrovi un percorso che coinvolga tanti cittadini delusi dalla politica, amareggiati perché abbandonati a sé stessi, a partire da quelle persone più fragili, prive di forza autonoma, dal futuro sempre più incerto. Ecco perché io credo in una nuova Primavera politica e istituzionale. Adesso basta, non se ne può più del degrado vissuto. Ognuno faccia la sua parte.
Ne vale la pena.

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