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Focus Basilicata: Agricoltura, tempi ristretti alla regione Basilicata, per salvaguardare trenta milioni di fondi europei

Tempi ristretti alla Regione Basilicata e ultimatum del mondo agricolo all’assessore all’agricoltura Alessandro Galella, per salvaguardare trenta milioni di fondi europei. Per imprese e operatori agricole, potrebbe diventare una realtà drammatica se l’assessorato all’agricoltura della giunta lucana non farà qualcosa per scongiurare la perdita di 30 milioni di euro di fondi europei per l’agricoltura. La scadenza dei fondi è fissata per il 31 dicembre 2023. Nel frattempo, gli agricoltori lucani sono schiacciati dall’aumento dei costi di gasolio, energia e pesticidi, nonché dai prezzi bassi riconosciuti dal mercato. Non c’è stato nessun confronto con l’assessore Galella e soprattutto nessuna interlocuzione di alcun tipo né con lui né con il suo assessorato. La Regione accumula ritardi di pagamento inaccettabili, basti pensare alle migliaia di richieste di risarcimento in corso relative a danni, disastri e cinghiali che scorrazzano liberi anche nel perimetro urbano dei comuni di Matera e Potenza. Fallito il tentativo di sbloccare circa 7 milioni di euro in 8 mesi, legati alla crisi energetica causata dalla guerra Ucraina-Russia, e ora si rischia di perdere fino a 30 milioni di euro del fondo PSR 2014/2023. Cosa aspetta l’assessore Galella per avviare un monitoraggio dei suoi uffici e rimboccarsi le maniche per affrontare le questioni burocratiche e amministrative che non consentono il pagamento di circa 800 domande già istruite su un totale di 1.600 domande presentate nell’ambito del bando di luglio 2022, ovvero ben 16 mesi fa? Il comparto Agricoltura non può più permettersi di attendere la conclusione di tutti i controlli sulle domande non verificate. Il 2024 è alle porte e di conseguenza 1600 aziende agricole che hanno già subìto pesanti perdite a causa dell’aumento dei costi energetici e non possono attendere oltre le risorse necessarie per riavviare la campagna agricola 2023/2024. L’assessore dovrebbe prestare più attenzione alle condizioni critiche in cui versano le imprese agricole lucane, costrette a combattere costantemente non solo in uno stato di crisi estrema, ma anche con i cronici e patologici ritardi burocratici, farebbe cosa buona e giusta. Quali misure ha intenzione di intraprendere per recuperare gli oltre 3 milioni di fondi promessi? Quando saranno sbloccatele risorse per compensare i danni causati dai cinghiali e quelle per i danni causati dalle catastrofi naturali subite negli ultimi anni? Ai posteri l’ardua sentenza. Gli agricoltori lucani non aspettano solo nuove risorse legate alla CSR ,ma aspettano anche chele risorse convenzionali siano finalmente distribuite. Ciò che delude e deve far riflettere, è che non è ancora chiara, dopo cinque anni di governo del centrodestra, quale sia la visione dell’amministrazione Bardi per l’agricoltura, palesando non solo la mancanza di volontà, ma anche le capacità sufficienti per costruirla e attuarla.

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