BasilicataCronaca

Morti due immigrati rumeni in un incidente stradale

“Un altro grave lutto colpisce le comunità di Rossano (CS) e Policoro (MT). Analoghe le circostanze: ancora una volta piangiamo per una morte inaccettabile. Perché inammissibile è morire sull’asfalto, a causa di un incidente stradale, mentre ci si reca sul luogo di lavoro”. Luigi D’Amico, segretario provinciale Ugl Matera e Pino Giordano, componente della confederazione regionale dell’Ugl Basilicata esprimono così il proprio rammarico e la propria solidarietà ai familiari di Marcel Mokan, di 38 anni, e Doru Badu, di 43, decedute mentre si recavano sul luogo del lavoro. E’ la sorte toccata ai due immigrati romeni, mentre, insieme ad altre cinque connazionali e due bulgari, stavano andando da Rossano, dove vivevano, a Policoro, il centro in cui erano impegnati nella raccolta nei campi in una delle realtà agricole più produttive del Mezzogiorno. Non è la prima volta – denunciano i segretari dell’Ugl, Giordano e D’Amico – che la statale 106 miete vittime tra i braccianti agricoli che dalla zona dell’Alto Ionio Cosentino si spostano nella nostra vicina Basilicata per andare a lavorare nei campi. Il 29 agosto del 2005 erano state due braccianti calabresi, Lucrezia Matarrese, di 58 anni, di Villapiana, e Michelina Napoli, di 22, di Albidona, a rimanere uccise ed anche allora denunciammo, come sempre, la pericolosità della ss.106 ionica. Tra tutti i sistemi di trasporto, quello su strada è di gran lunga il più pericoloso e comporta il prezzo più alto in termini di vite umane. Per questo motivo il programma d’azione europeo per la sicurezza stradale prevedeva una serie di misure quali il rafforzamento dei controlli stradali, l’ampio ricorso a nuove tecnologie per la sicurezza, il miglioramento delle infrastrutture stradali ma, non ha portato in Basilicata e Calabria buoni frutti auspicati. L’UGL – concludono D’Amico e Giordano – richiama l’attenzione dei politici sulla sicurezza di tutte le nostre arterie principali, in assoluto le strade più trafficate e pericolose della regione. Il Sindacato UGL, ha più volte denunciato questa insostenibile situazione, ma le risposte sono state deludenti ed insufficienti a causa dei tagli agli investimenti e in infrastrutture che ci hanno penalizzato”.

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