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Procura di Bari dispone il sequestro del padiglione “Asclepios” del Policlinico dopo la morte di 4 persone per legionella


La Procura di Bari ha disposto il sequestro del padiglione Asclepios del Policlinico dopo la morte di 4 persone per legionella (il temutissimo batterio che si annida nelle condotte idriche) che si sarebbero verificate all’interno della struttura ospedaliera. Il provvedimento sarebbe stato richiesti dai pm Coccioli ed Errede che hanno chiesto l’interdizione del direttore generale, Giovanni Migliore, del direttore sanitario, Matilde Carlucci e di altre tre persone: il direttore amministrativo Tiziana Di Matteo, il vice direttore sanitario Giuseppe Calabrese e il capo dell’area tecnica, Claudio Forte. Il provvedimento di sequestro, con facoltà d’uso, eseguito dai Carabinieri del Nas, è stato disposto dal gip, Giuseppe De Benedictis, che ha concesso la facoltà d’uso del padiglione. Le vittime sarebbero avvenute tra il 2018 e il 2020.
“La Regione Puglia segue con grande attenzione le indagini della Procura della Repubblica di Bari e le azioni  che la direzione strategica del Policlinico di Bari ha posto in essere per abbattere la contaminazione da legionella dal sistema idrico di alcune cliniche”. Lo ha detto l’assessore alla Sanità, Pier Luigi Lopalco.
“La Regione ha interesse all’accertamento della verità dei fatti, fermo restando il diritto degli indagati di esercitare la propria difesa e quello della Procura di svolgere il proprio compito di accertamento dei fatti anche in nome delle persone che hanno perso la vita e dei loro cari. – ha proseguito Lopalco – In questo momento di emergenza sanitaria, alla Regione Puglia preme di non perdere la disponibilità di risorse fondamentali come i padiglioni “Chini” e “Asclepios”, in quanto essenziali per la tenuta della rete ospedaliera Covid e non Covid. E si aggiunga inoltre la preoccupazione per la conseguente disarticolazione della direzione strategica del più importante ospedale della Puglia. Attendiamo dalla Procura ogni indicazione necessaria per mantenere la facoltà d’uso dei reparti ospedalieri sequestrati e siamo disponibili per ogni intervento necessario ad assicurare la continuità assistenziale”.

 

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