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Rebibbia-Matera come un respiro di libertà Il viaggio di due detenute che vedono per la prima volta la città dei Sassi

Matera è stata vista, letta e raccontata da tantissimi artisti, scrittori, registi, fotografi, poeti. Ma mai dai detenuti, da chi si trova nelle condizioni di vivere una condizione limitata di libertà. Quali potrebbero essere le loro sensazioni, le loro emozioni, in un contesto urbano e umano che ha conosciuto una storia antichissima fatta anch’essa di vergogna e di possibile riscatto?

Sarà possibile scoprirlo domenica, 24 novembre, alle ore 18, al cinema “Guerrieri”, nel corso dell’ottavo appuntamento con “Lezioni materane di Radio3”, il ciclo di incontri voluto da Rai Radio3 e dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 per confrontarsi sui Sud del mondo.

Ma questa sarà una lezione davvero speciale perché nasce da un progetto del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria per il 2019 che ha invitato le carceri italiane a confrontarsi con il meraviglioso patrimonio di Matera attraverso l’elaborazione di liberi progetti.

Così, nel Carcere di Rebibbia, a Roma, è stato raccolto questo invito ed è stato realizzato un film diretto da Tiziano Gagnor (regista) e Antonella Cristofaro (insegnante a Rebibbia). Si intitola: Rebibbia Matera. Come un respiro di libertà.

Tredici studentesse e un musicista detenuti nel carcere romano intraprendono un viaggio immaginario verso una località a loro sconosciuta: Matera. L’esplorazione verso/di Matera, comprende incontri significativi come quello con Mario Carbone, oggi novantacinquenne, grande fotografo e documentarista, che ha accompagnato e fotografato nei primi anni Sessanta il viaggio di Carlo Levi in Lucania.

Le detenute riflettono sulla storia di Matera e fanno un confronto con le loro storie di possibile riscatto accompagnate da musiche originali eseguite alla fisarmonica.

Se i Sassi, che abitano da millenni quel paesaggio ancestrale, hanno saputo raccontare il faticoso vivere dell’uomo, il superamento della vergogna e del pregiudizio, così lo spazio moltiplicato del carcere, colto nella sua quotidianità, durante il dipanarsi di questo film assiste a un percorso di scoperta e di riscatto.

L’esplorazione verso/di Matera, con il suo carico di verità, di mito e di umanità, si fa occasione di importanti incontri, di rivelazioni e di esperienze attese “come un respiro di libertà”.

La profondità e la poesia dei testi delle detenute si intreccia alla loro quotidianità, con un tocco lieve, contraddistinto da uno sguardo cinematografico di autentico rispetto per questo percorso non comune.

Dopo la proiezione del film Marino Sinibaldi, direttore di Radio3, intervisterà alcune delle protagoniste di questo progetto che per la prima volta avranno visto Matera e potranno confrontare la città reale con quella immaginata nel loro laboratorio.

Ingresso con Passaporto per Matera 2019 fino a esaurimento posti. 

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