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Solidarietà dell’associazione antiracket “Famiglia e Sussidiarietà” con le vittime di estorsione e usura nel Materano

Nei giorni scorsi Angelo Festa, Presidente dell’Associazione Regionale Antiracket e Antiusura “Famiglia e Sussidiarietà APS” ha incontrato Eugenio Lenzi e Donato Antonio Cipolla, titolari dello stabilimento balneare la Baia delle Scimmie incendiato e distrutto il 15 maggio u.s.
Noi – ha commentato Angelo Festa, Presidente dell’Associazione Famiglia e Sussidiarietà – stiamo cercando di contattare le vittime di estorsione e usura per far capire loro che non sono sole e che possono richiedere la nostra assistenza chiamando il 3664487510 o inviando una e-mail abasilicatafamiglie@gmail.com. Le azioni messe in campo riguardano sia un’attività di prevenzione e informazione sul sovraindebitamento e sia un’attività di assistenza per chi si trova a vivere un’esperienza dolorosa come l’estorsione e l’usura, accompagnandoli nel percorso della denuncia e informandoli sul Fondo di solidarietà che lo Stato mette a loro disposizione.
In questo momento – ha continuato Festa – stiamo affrontando gravi situazioni di difficoltà economica e sociale senza precedenti che vede coinvolte molte famiglie e piccole imprese escluse dal credito bancario e a rischio di usura. Dal 2015 in poi con l’assistenza dei nostri legali,
attraverso le procedure previste dalla Legge 3/2012, abbiamo affrontato varie situazioni di sovraindebitamento dando così la possibilità di ristrutturare una situazione debitoria in base alle proprie capacità reddituali cancellando o ristrutturando le situazioni debitorie. In teoria non si tratta di non pagare i debiti ma di calcolare quanto la persona sovra indebitata, tirando la  cinghia al massimo, possa pagare ogni mese e di proporre al creditore un piano di rientro.
Ultimamente il Tribunale di Matera ha omologato un piano del consumatore patrocinato dal nostro legale avv. Giuseppe Tedesco proposto da un pensionato devastato da una situazione debitoria che non riusciva a restituire e che lo attanagliava per circa 132 mila euro, maturati con un Istituto Bancario e due finanziarie. Ebbene, il Giudice del Tribunale di Matera ha omologato il piano del consumatore, che già aveva
ricevuto l’attestazione di fattibilità e di convenienza da parte del professionista incaricato, permettendo così al debitore di liberarsi dalle asfissianti società di recupero crediti e di una parte consistente dei debiti contratti, ripartendo con un debito residuo di euro 64.350,00
suddiviso in 98 rate mensili.

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