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Zona Franca Matera, una nuova formazione terziaria per le comunità energetiche

Si è svolto ieri in via Giardinelle (zona Paip) a Matera il workshop: Dalla Zona Franca all’Academy per il Made in Matera. Il Made in Italy e in Matera per quanto riguarda noi di Zona Franca deve trovare una casa per la formazione che sappia traguardare le sfide dettate dalla transizione economica sociale e ambientale partendo dalle enormi opportunità rappresentate dalle innovazioni delle nuove energie, dei nuovi sistemi di comunicazione e di produzione, dei nuovi materiali, non perdendo di vista la tradizione. Questo tipo di competenze sono sempre più richieste dalle imprese che si organizzano autonomamente per la selezione e formazione del personale. Ad un sistema pubblico di formazione dell’obbligo eccellente e ad un sistema universitario altrettanto performante non corrisponde però ad oggi in Basilicata un sistema terziario post diploma che sappia tenere conto di questi fabbisogni. L’associazione ZFM è impegnata a sbloccare questa impasse con l’utilizzo dei fondi Pnrr regionali. Le pmi materane salgono in cattedra: è questa la sintesi della proposta elaborata dalla Zona Franca Matera frutto di una convezione con Arlab e Territorio spa, di istituire una academy del made in Matera, della sua manifattura. Tutto ciò a partire dalla esigenza di valorizzare e non disperdere ma potenziare per le generazioni “presenti” quello che si sa fare in un territorio che ha una storia ultramillenaria e che non può rassegnarsi alla estinzione. A partire dai fabbisogni energetici, bisogna saper utilizzare le risorse finanziarie ingenti ma per fare ciò è necessario progettare e organizzare una rigenerazione territoriale. La resilienza spontanea e individuale non basta. Partendo dalle risorse umane bisogna consolidare una comunità imprenditoriale e quel capitale sociale molto raro a sud. E’ un processo complessivo per il quale l’Associazione Zona Franca si candida ad essere facilitatore e accompagnatore, ma gli attori sono gli imprenditori ripartendo dalle eccellenze presenti per traguardare un futuro prossimo: il 2023 Anno Europeo delle Competenze. Un auspicio per l’anno nuovo che trova riscontro nelle parole tratte dall’ultimo libro “Scontenti” di Marcello Veneziani «Il Sud è da tempo la terra dello scontento, impoverito dalla denatalità, dalla fuga all’estero o al Nord dei suoi giovani e percorso da una specie di fatalismo dell’abbandono. Bisogna rovesciare quel fatalismo e ripartire proprio dallo scontento: ovvero non accontentarsi di quel che passa il convento ma tentare di risvegliare una reazione, un’energia per ridare vita a un Sud che troppi indicatori danno ormai sulla china di un’irreversibile decadenza. Il problema non è cancellare i motivi di scontento ma cambiarne il verso, capovolgerli in una spinta propulsiva, in una voglia di futuro, ancora troppo scarsa».

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