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Matera, approvata all’unanimità in consiglio comunale una mozione per chiedere il rimpatrio di Ilaria Salis

Il consiglio comunale di Matera, Città della pace, Capitale europea della cultura e patrimonio Unesco, ha approvato all’unanimità (28 favorevoli) una mozione per chiedere il rimpatrio di Ilaria Salis, l’insegnante 39enne di Monza detenuta da un anno in condizioni disumane nel carcere di massima sicurezza a Budapest. Salis è stata condannata a 11 anni di reclusione per presunte responsabilità nei disordini, scoppiati durante la sua dura opposizione a una manifestazione di neonazisti a Budapest. Nei giorni scorsi il comitato “Ilaria Salis Libera” ha lanciato un appello «affinché la cittadina italiana Ilaria Salis possa affrontare in Italia il processo per i reati che le vengono contestati e si giunga, quindi, alla sua immediata liberazione in virtù della palese violazione del Diritto internazionale e dei diritti umani che la sua lunga e sofferta carcerazione evidenzia». Appello accolto nella mozione votata in consiglio comunale, che impegna il sindaco e la Giunta comunale a: «Condannare l’inumano e degradante trattamento che l’Ungheria riserva alla cittadina italiana Ilaria Salis tanto in tribunale -si legge nel testo- dove ella è trascinata con le catene ai polsi e ai piedi e portata a guinzaglio, quanto in carcere; sostenere le richieste del comitato “Ilaria Salis libera” per la liberazione e il rimpatrio della cittadina italiana ingiustamente detenuta nel carcere di massima sicurezza di Budapest, inviando una sollecitazione scritta alla Presidenza del consiglio dei ministri; chiedere al Governo italiano di intervenire con fermezza e autorevolezza presso il Governo ungherese, a tutela della dignità umana e dell’incolumità della nostra connazionale Ilaria Salis; a trasmettere la delibera di consiglio comunale in materia a: Parlamento e Governo nazionale, riportandola altresì all’attenzione particolare dei parlamentari lucani; Parlamento, Consiglio e Commissione europei». La mozione è firmata dai consiglieri Psi Gianfranco De Palo e Lucia Anna Stigliani.

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